Luoghi e paesaggi
Bolzano


Capoluogo della provincia dal 1927, anticamente castrum romano, chiamato Pons Drusi, fu costruito da Druso (15 a. c.) in occasione della guerra contro la popolazione dei Reti. Il nome Bauzanum compare solo nell'VIII secolo a indicare il centro aspramente conteso tra i conti tirolesi, i vescovi e i signorotti locali e il principato ecclesiastico di Trento.
Fu castello bavarese, città del vescovo-principe di Trento, feudo asburgico e per alcuni anni annessa al regno italico di Napoleone. L'agglomerato urbano si sviluppò, dopo il mille, intorno all'attuale via dei Portici.
Dal 1531, quando la città passò stabilmente al Tirolo, ebbe inizio quel processo di germanizzazione che mutò l'etnia della popolazione, portando l'elemento tedesco a prevalere sulle altre etnie.
Rimase più o meno tale fino al secolo scorso, quando la costruzione della ferrovia del Brennero (1867) favorì la creazione dei più moderni quartieri tra il vecchio centro e la stazione.
Solo dopo la prima guerra mondiale si ebbe una nuova forte immigrazione italiana dovuta al richiamo delle grandi industrie.


- I Portici     Via dei Portici stretta e rettilinea, è la via più nota ed antica della città.
Da una parte all’altra si affacciano le case mercantili tirolesi: alte, spesso strette, tutte con un portico protettivo, molte affrescate e con sporti (Eker) che spezzano e impreziosiscono la geometria perfetta della strada. I portici nei sec. XV-XVIII servivano a riparare ed esporre le merci. Da notare al N.39 il barocco Palazzo Mercantile.

- Piazza delle Erbe     Situata allo sbocco di via dei Portici, essa mantiene viva la sua vocazione storica di mercato popolare.
Da secoli ospita un ordinatissimo e variopinto mercato ortofrutticolo permanente.
La piazza è ornata con la settecentesca fontana di Nettuno, con statua in bronzo di Giorgio Mayr.

- Piazza Walther     Da questa piazza che è il centro della città e la sua vetrina più espressiva, si capisce che questa è diversa dalle altre città, diversa e forse unica.
La piazza ha l'impronta ordinata del mondo germanico, ma è  immersa nella luce e nel vitalismo dispersivo dei mediterranei .
Questo contrasto, che ha rappresentato, anche nel passato più immediato, un incontro difficile e instabile, è sfociato nella serena ricchezza e cortesia dei suoi abitanti.
Delimitata, da un lato, dal fianco dell’imponente Duomo Gotico, dall’altro da palazzi ed edifici trasformati in parte in alberghi, la piazza prende il nome dal monumento dedicato al famoso poeta tedesco  Walther von der Wogelweide.

- Il Duomo     Dedicato a Santa Maria Assunta, esso è un vero gioiello di arte romanica e gotica, costruito fra il 1300 ed il 1500, il suo interno è composto da tre navate gotiche che contrastano con gli affreschi della bottega di Giotto, che una volta ricoprivano tutte le pareti; della prima basilica romanica restano solo le fondamenta, visibili all'interno.
Il rivestimento, realizzato nel XIV secolo è in marmo rosso della Val Gardena e giallo della Bassa Atesina, è decorato con doccioni e balaustre finemente cesellati ed il tetto verde-oro.
Il bel campanile filigranato, ornato di finestre ogivali ed archi rampanti è appoggiato sulla base quadrata di origine romanica.

- Le passeggiate
Bolzano offre una bellissima passeggiata lungo il fiume Talvera, che lascia sulla destra lo splendido Castel Mareccio, risalente al 1200 e si innesta poi alla passeggiata S.Osvaldo che sale le pendici del Renon con bei panorami.
La passeggiata S. Osvaldo-S. Maddalena, parte dalla fine del lungotalvera per salire sul colle S. Maddalena, dove, tra vigneti sorge la Chiesa romanica con dipinti trecenteschi.
Una passeggiata, che è una piccola escursione, porta il turista da Gries al Castel Guncina a metri 476 , con splendide panoramiche su Bolzano e le Dolomiti.

- Castel Roncolo       E' il manifesto artistico dello spirito Romantico che pervade ancora gli abitanti di Bolzano.
Lo sperone roccioso sul quale sorge il castello era denominato „runchenstayn“ e godeva di una posizione strategicamente favorevole in quanto permetteva di controllare la strada che dalla città di Bolzano attraversava, verso nord, la Val Sarentino.
Per la sua posizione strategica fu utilizzata già dai romani come fortezza.
Sull'antica fortezza, in gran parte conservata, fu fatta costruire dai signori di Vanga, sostenitori del Principe Vescovo di Trento, un grande castello. Spodestati dalle truppe di Mainardo II, vennero sottratti loro castello e tutti i possedimenti.
Nel 1385 il castello fu comprato dai fratelli Franz e Niklaus Vintler, ricchi mercanti bolzanini che trasformarono il castello in un palazzo nobiliare.
Il Palazzo fu dotato di strutture che agevolavano la vita di chi vi risiedevano, come ad esempio la presenza di servizi igienici, che garantivano una certa pulizia del castello, e di una cisterna, ancora oggi conservata, nella quale si raccoglieva l’acqua.
Nel 1390 Niklaus Vintler fece erigere a lato del castello la “Casa d’Estate” e ne fece affrescare i locali con soggetti di carattere letterario.
Sulle pareti furono rappresentate le leggende di re Artù e la Tavola Rotonda e di Tristano ed Isotta.
Ma ancora una volta, a causa di liti fra nobili nelle quali furono coinvolti anche i Vintler, i signori del castello persero tutte le loro ricchezze morendo in completa povertà, nel 1413.
L'edificio divenne proprietà dell’Imperatore Massimiliano I, che fece restaurare la "Casa d'Estate” per allestirvi il proprio appartamento. Nel 1500 e nei secoli seguenti, il castello cambiò più volte padrone, subì l'esplosione della polveriera, un incendio devastante, crolli e devastazioni che lo portarono a perdere una parte notevole degli affreschi.
Nel 1870 gli affreschi superstiti vennero restaurati ed il castello donato all'Imperatore Francesco Giuseppe I che restaurò ulteriormente il castello.
La ”stanza da bagno” è una delle stanze più interessanti da visitare: lungo le ampie pareti è dipinta una galleria a colonne, con drappi pendenti, dalla quale si affacciano visi di uomini e donne, lupi, scimmie e cervi, mentre il soffitto è pieno di stelle.
Sono molto interessanti le manifestazioni culturali e le mostre che animano periodicamente la corte e le sale del castello.


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